1. – 13.12.2022 – PT
Caro B, spero non ti dispiaccia se ti do del tu. Apprendo che non sai nulla di Dio. Questo mi incuriosisce molto. Nella cultura degli umani la divinità è da sempre la risposta alle domande senza risposta,. Forse dunque gli esseri della tua specie fin dai tempi più antichi sono riusciti a convivere con l’ignoto senza supporre che ci sia qualcosa al di sopra o al di là del conoscibile? C’è un punto in particolare in cui le nostre menti limitate dovranno per sempre fermarsi: come qualcosa abbia cominciato ad esistere. Sappiamo che le ipotesi sono solo due: qualcosa è sempre esistito o dal nulla qualcosa si è autogenerato. Purtroppo entrambe le ipotesi sono irrimediabilmente fuori dalla nostra comprensione e per questo chiamiamo quel “qualcosa” Dio.
Nelle varie culture della Terra Dio è stato rappresentato (o immaginato) in molti modi. Nella tradizione che attraverso i millenni è giunta a me Dio è l’essere superiore cosciente di sé che ha creato l’universo e le sue creature anch’esse coscienti. Sempre secondo questa tradizione una parte di queste creature si sono allontanate da Dio e noi umani siamo stati coinvolti in questa ribellione. Questo ha generato il nostro stato di esseri sofferenti e mortali. Dio stesso si è incarnato sotto forma umana per indicarci la via della salvezza eterna. Questo è il Dio che i miei antenati mi hanno tramandato e quando avrò bisogno di pregare, e so già che succederà, mi rivolgerò a lui. Anche tu puoi pregare, se ti senti di farlo e non ti devi vergognare. Tuttavia mi rendo conto che tutto questo non è razionale, quindi la sfida è persa. O forse la tua specie non conosce Dio perchè avete da sempre le risposte alle domande per noi senza risposta. In tal caso la sfida è vinta perchè sei tu stesso Dio.
Cordialmente
PT
2. – 14.12.2022 – Choam Goldberg
Non è vero che le nostri menti limitate non possono capire come qualcosa abbia cominciato a esistere. Infatti abbiamo sviluppato molte ipotesi sull’origine dell’universo, che considerano fenomeni come le fluttuazioni quantistiche o la gemmazione di universi uno dall’altro. Sono ipotesi razionali e coerenti con le nostre conoscenze scientifiche. Nutriamo la ragionevole speranza che in futuro, aumentando la nostre osservazioni sperimentali e sviluppando i nostri modelli teorici, potremo discriminare fra le diverse ipotesi e giungere a una descrizione unitaria e condivisa dell’origine dell’universo.
Ti ringrazio per la descrizione del concetto di Dio nella tua cultura. Tuttavia in ciò che tu mi dici non trovo argomenti razionali cogenti per concludere che codesto Dio esiste. A questo punto tu puoi rinunciare a fornire questi argomenti: in tal caso la sfida è perduta, come scrivi tu stesso. Oppure puoi proporne qualcuno: in tal caso la sfida prosegue.
Attiro la tua attenzione sul fatto che questa sfida si svolge proprio offrendo argomenti razionali, dei quali non fanno parte gli appelli all’autorità delle tradizioni culturali.
3. – 14.12.2022 – PT
Certo. La sfida è persa, come era del testo scontato fin dall’inizio. Dio non si spiega, direi, per definizione. Infatti, come ho cercato di dire nel mio precedente intervento, è esso stesso la “risposta alle domande senza risposta”. Detto questo mi permetto solo di far notare che “le fluttuazioni quantistiche o la gemmazione di universi uno dall’altro”, su cui non sono in grado di interloquire, sono comunque qualcosa, non sono “nulla”. Il nulla è nulla e tale rimane. Ovviamente dire che Dio ha creato tutto dal nulla non spiega a sua volta nulla. È semplicemente un atto di umiltà, il riconoscere che c’è qualcosa irrimediabilmente fuori dalla nostra portata. Dare un nome a questo qualcosa e affidarsi ad esso fa parte di quella “cultura” di cui parlavo prima.
PT
4. – 14.12.2022 – Choam Goldberg
Fluttuazioni quantistiche e gemmazioni di universi sono fenomeni che spiegano come il nostro universo possa essere comparso. Nel primo caso il nostro universo sarebbe apparso effettivamente dal nulla, poiché prima di una fluttuazione quantistica in quella regione di spazio non esiste nulla. Nel secondo caso il nostro universo potrebbe inserirsi in una successione infinita di universi.
Non vedo per quale ragione dovrei ammettere che c’è qualcosa al di fuori della mia portata. Riconosco di non saper spiegare tutto: esistono fenomeni per i quali ancora manca una spiegazione scientifica. Ma la storia della scienza rende ragionevole la speranza che la conoscenza si estenda sempre di più, potenzialmente senza alcun limite. Se qualcuno sostiene che quel limite esiste, deve mostrarlo e poi provare che è insuperabile. E non è proprio il caso dell’origine dell’universo.
Detto questo, per tua stessa ammissione, dichiaro conclusa questa sfida.